Reg.Emilia Romagna: intesa per l’apprendistato di primo e terzo livello

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Con il protocollo di intesa siglato il 14 luglio 2016 tra la Regione Emilia Romagna, gli atenei, le fondazioni degli Istituti tecnici superiori, l’Ufficio scolastico regionale e le parti sociali, la Regione recepisce le recenti disposizioni nazionali in materia e definisce la disciplina degli standard formativi e i criteri generali per la realizzazione dei percorsi di apprendistato di primo e terzo livello.

Con la firma dell’accordo, l’Emilia-Romagna ha ora una disciplina unitaria in materia e vengono regolamentate anche le tipologie di apprendistato più complesse da realizzare, quelle con la parte formativa più rilevante, in modo da agevolarne l’utilizzo da parte del mondo delle imprese.

Si attivano così tutte le possibilità di conseguire un titolo di studio attraverso l’apprendistato di primo livello: oltre alla qualifica professionale già prevista dalla precedente normativa, ora sarà possibile ottenere con l’apprendistato anche il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore (IFTS). Con l’apprendistato di terzo livello, oltre alla laurea, al master e al dottorato, ora si potrà conseguire anche il diploma di istruzione tecnica superiore (ITS), ma anche effettuare il praticantato per l’accesso alle professioni ordinistiche o attuare un progetto di ricerca.

La normativa sull’apprendistato di inserisce in un quadro unitario di strategia regionale elaborata con il contributo di tutti gli attori del sistema, condivisa con le rappresentanze delle imprese e dei lavoratori. Il Patto per il lavoro, ad esempio, promuove una maggiore integrazione tra i soggetti formativi e le imprese per intercettare, anticipare e implementare competenze nuove e innovative per lo sviluppo e sperimentare un modello di formazione duale regionale, anche attraverso lo sviluppo dell’alternanza scuola-lavoro e aumentando le possibilità di conseguire titoli di studio nell’alto apprendistato. Anche nel Piano Triennale Integrato FSE, FESR e FEASR per le alte competenze per la ricerca, il trasferimento tecnologico e l’imprenditorialità, che costituisce lo strumento operativo predisposto dalla Regione per dare attuazione ad una strategia di programmazione integrata dei fondi europei, viene data grande rilevanza alla costruzione di un diffuso eco-sistema regionale dell’innovazione, basato su relazioni forti fra imprese innovative e strutture di ricerca industriale con un pieno coinvolgimento di Università, Centri di Ricerca e Centri per l’Innovazione. Il Piano triennale regionale 2016- Rete politecnica, poi, valorizza i diversi contesti di apprendimento formali e non formali, in aula, nei laboratori e nelle organizzazioni di lavoro, per consentire di sviluppare una formazione che si costruisca con il concorso delle imprese e permetta una sempre più forte connessione tra conoscenze e competenze e quindi tra formazione e lavoro.

 

Fonte: Regione Emilia Romagna

 

 


 

L’assessore regionale alla Formazione e al Lavoro, Patrizio Bianchi:

La Regione Emilia-Romagna considera il contratto di apprendistato uno strumento fondamentale per favorire l’occupazione dei giovani, per sviluppare le competenze ritenute essenziali alle persone e ai sistemi produttivi e affida un ruolo di primo piano alle imprese, valorizzandone il ruolo formativo. La regolamentazione dell’apprendistato si iscrive nel quadro delle linee di azione regionali per il lavoro e per la formazione, delle quali l’apprendistato rappresenta uno strumento fondamentale e strategico e sul quale la Regione ha costruito una tradizione di intervento”.

La Redazione

Autore: La Redazione

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