Articolo: Collocamento dei lavoratori disabili: le novità del D.L.vo n. 151/2015

articolo di approfondimento di Eufranio Massi per Generazione Vincente

 

Generazione Vincente

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“Il Legislatore delegato, all’interno del decreto sulla razionalizzazione e semplificazione in materia di lavoro, entrato in vigore il 24 settembre con il n. 151/2015, ha, tra le altre cose, operato una sorta di ” restyling” della legge n. 68/1999 che disciplina l‘avviamento al lavoro dei soggetti portatori di handicap.

L’analisi che intendo effettuare non e’ altro che una prima riflessione sugli argomenti affrontati.

L’art. 1 appare al momento una norma di contenuto programmatico che sembra finalizzata a creare  le premesse per un collocamento mirato effettivo e credibile. Per far ciò entro il 23 marzo 2016 il Ministro del Lavoro dovrà emanare uno o più provvedimenti che punteranno:

  • alla promozione di una rete integrata tra servizi sociali, sanitari ed educativi presenti sul territorio e l’INAIL finalizzata a prendere in carico i lavoratori con disabilità al fine di agevolarne l’inserimento lavorativo;
  • alla promozione di accordi territoriali tra organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori, cooperative sociali e associazioni dei familiari disabili, e del terzo settore, alfine di favorire l’inserimento lavorativo dei soggetti portatori di handicap;
  • alla progettazione di forme di inserimento lavorativo che tengano conto delle barriere e della progettazione di indirizzi per i servizi competenti finalizzati a favorire l’inserimento lavorativo in un’ottica bio-psico-sociale;
  • alla analisi dei posti da assegnare al personale disabile anche in ragione dei ragionevoli adattamenti che il datore di lavoro e’ tenuto ad adottare;
  • alla promozione di un soggetto responsabile dell’inserimento lavorativo nei luoghi di lavoro il cui compito principale e’ finalizzato ad agevolare il proficuo inserimento al lavoro e a risolvere i problemi legati alla disabilità anche in raccordo con l’INAIL per i portatori di handicap causato da un infortunio sul lavoro;
  • alla individuazione di buone pratiche relative all’inserimento lavorativo.

Sui punti appena evidenziati, espressi in modo generico, seppur apprezzabile, si potrà esprimere un giudizio nel momento in cui gli stessi saranno tradotti in realtà normativa pienamente operativa, sperando, che ai fini dell’effettivo funzionamento, non si creino strutture burocratiche ed autoreferenziali che poco hanno a che vedere con le giuste aspettative dei lavoratori portatori di handicap.”…. continua la lettura

Eufranio Massi

Autore: Eufranio Massi

esperto in Diritto del Lavoro - relatore a corsi di formazione in materia di lavoro

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