Articolo: Il salario minimo nella delega del Jobs Act

articolo di approfondimento di Eufranio Massi per Generazione Vincente

Generazione Vincente

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La legge delega che riforma gran parte degli istituti del lavoro è stata definitivamente approvata dal Parlamento: il dibattito sui “media”, nei talk show e tra gli operatori della materia si è soffermato, giustamente, sul superamento dell’art. 18 e sul contratto a tutele crescenti ed ha parlato meno di altri argomenti ugualmente importanti (revisione degli ammortizzatori sociali, adeguamento dei controlli a distanza, condizioni per il demansionamento, superamento delle collaborazioni a progetto), mentre di altri non ne ha parlato affatto. Mi riferisco, tanto per citarne uno, alla introduzione del compenso orario minimo che, a mio avviso, avrebbe meritato maggiore attenzione.

L’art. 1, comma 7, lettera g) delega l’Esecutivo alla “introduzione, eventualmente anche in via sperimentale, del compenso orario minimo, applicabile ai rapporti aventi ad oggetto una prestazione di lavoro subordinato, nonché, fino al loro superamento, ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, nei settori non regolati da contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, previa consultazione delle parti sociali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale”.

La delega che il Parlamento ha fornito al Governo sta a significare molte cosecontinua la lettura

Eufranio Massi

Autore: Eufranio Massi

esperto in Diritto del Lavoro - relatore a corsi di formazione in materia di lavoro

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