Articolo: intervista a Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro

Intervista, in esclusiva per generazionevincente.it, a Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro, Presidente della Commissione Lavoro di Montecitorio

 

Generazione Vincente

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“Il Jobs Act è un percorso di riforma ormai quasi completato, almeno per quel che riguarda gli aspetti legislativi. Possiamo tirare le somme con i principali protagonisti e analisti della lunga stagione di modernizzazione del mercato e delle regole del lavoro che, almeno per questa fase, si sta concludendo in queste settimane. Cominciamo con Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro, oggi presidente della Commissione Lavoro di Montecitorio, una vita nel sindacato e sulla frontiera dell’occupazione.

Presidente Damiano, qual è il primo bilancio complessivo che si può fare ora che siamo vicini al traguardo dell’attuazione del Jobs Act?

«Ora che il cammino del Jobs Act è quasi completamente avviato, penso che sia utile un approccio laico da parte di tutti, di chi lo ha sostenuto e di chi lo ha avversato. Se qualcosa non funziona, se si verificano comportamenti opportunistici di aziende che licenziano per assumere a condizioni più vantaggiose altri lavoratori, fatte le dovute verifiche, il Governo non abbia remore  a correggere. Chi si è opposto, senza rinunziare al suo giudizio, è bene che si adoperi per utilizzare al meglio le novità, avendo sempre come metro di giudizio la difesa del lavoro e dell’impresa e la crescita dell’occupazione».

Utilizzando proprio il suo approccio, laico, quale è il giudizio complessivo dell’intera operazione riformatrice?

«Il bilancio è a luci e ombre.  Il Governo ha fatto la scelta di spostare le tutele dal posto di lavoro al mercato dl lavoro. Occorre che naturalmente le tutele nel mercato non diminuiscano, come ancora si verifica per la durata dell’indennità di disoccupazione. Il Governo, per esempio, si è impegnato a correggere questo aspetto».

Scendendo a un livello di maggiore dettaglio, quali sono i cambiamenti, nei diversi ambiti della riforma, che considera più innovativi?

«Va bene la semplificazione delle forme contrattuali con l’eliminazione delle forme più precarizzanti. Rimane tuttavia una sovrapposizione tra il lavoro a chiamata e i voucher: uno dei due si poteva (si potrebbe) eliminare. Va bene l’incentivo alle assunzioni a tempo indeterminato, ma non può valere solo per il 2015»….continua la lettura

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Autore: La Redazione

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