Articolo: Mutamento delle mansioni prima e dopo il Jobs Act – criteri a confronto

approfondimento di Maria Rosa Gheido per Ipsoa Quotidiano

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“Il Jobs Act ha modificato la disciplina del mutamento delle mansioni sancendo il passaggio dal criterio dell’equivalenza delle mansioni a quello del mantenimento del livello e della categoria di inquadramento. La modifica consente al datore di lavoro di muoversi, unilateralmente, entro l’ambito del livello di appartenenza oltre che, ovviamente, della categoria. Sparisce, quindi, la valutazione di merito sulle competenze acquisite.

Fino all’entrata in vigore del decreto legislativo n. 81/2015, attuativo del Jobs Act, in tema di mansioni vigeva il principio-cardine introdotto dall’articolo 13 della legge n.300 del 1970 della inderogabilità in pejius. Prevedeva, infatti, l’art. 2103 del Codice civile, come modificato, appunto, dall’art. 13, dello Statuto dei Lavoratori, che il lavoratore “deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o a quelle corrispondenti alla categoria superiore che abbia successivamente acquisito ovvero a mansioni equivalenti alle ultime effettivamente svolte, senza alcuna diminuzione della retribuzione. …Ogni patto contrario è nullo”….continua la lettura

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Autore: Wolters Kluwer Italia

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