Dottrina Per il Lavoro: impresa 4.0 – le agevolazioni per il 2018

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In questi giorni si sta delineando il pacchetto di misure che il Governo presenterà al Parlamento per la crescita del nostro Paese e che verrà inserito nella prossima legge di bilancio e nel decreto legge fiscale.

Questi i primi punti fissati dal Governo:

SUPER-AMMORTAMENTO: l’incentivo fiscale che agevola l’acquisto di beni strumentali tradizionali, sarà utilizzabile anche nel 2018 ma con un’aliquota del 130% (anziché il 140%). Unica eccezione sarà rappresentata dai software, destinati a mantenere l’aliquota del 140%.

IPER-AMMORTAMENTO: l’incentivo con beneficio maggiorato che sostiene l’acquisto di macchinari e apparati funzionali alla digitalizzazione dei processi produttivi, verrà riconfermato per il 2018, con l’attuale aliquota del 250%. La proroga riguarderà gli acquisti effettuati fino al 31 dicembre 2018, con una coda fino al 30 settembre 2019 per la successiva consegna (a patto di aver versato almeno il 20% di acconto).

NUOVA SABATINI “TECNOLOGICA”: con la quale il Governo punta ad agevola i finanziamenti in macchinari (con riserva del 30% agli investimenti “industry 4.0”). I budget a disposizione dovrebbero essere di 55 milioni per il 2018, 110 milioni annui fino al 2022 e 55 milioni per il 2023.

LAVORO 4.0: viene previsto un pacchetto di agevolazioni per il lavoro con un filo conduttore «Meno legge e più contratto»:

  • credito d’imposta per la formazione, collegata a Industria 4.0 nella misura del 50%. Il beneficio fiscale sarebbe collegato ad accordi sindacali di secondo livello (CCAL).
  • Potenziamento dei servizi di orientamento, con uffici di placement negli istituti scolastici e universitari, in grado di dialogare con le imprese del territorio.
  • Fondi interprofessionali, al fine di garantire il diritto alla formazione per consentire ai lavoratori di aggiornare costantemente le competenze in un mercato del lavoro in continua mutazione.

FONDO DI GARANZIA PER LE PMI: rifinanziamento per 350 milioni di dote incrementale per il 2017 e 200 milioni per il 2018. La riforma si basa su un modello di rating con 5 differenti classi di merito attribuite alle Pmi per graduare le percentuali di copertura in base, oltre che alla durata e alla tipologia di operazione, anche alla rischiosità. L’obiettivo è facilitare soprattutto la concessione di garanzie alle imprese con rating intermedi, non eccessivamente alti (quindi facilmente finanziabili dalle banche) né eccessivamente rischiosi.

La Redazione

Autore: La Redazione

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