Min.Lavoro: la Nota del I trimestre 2017 sulle tendenze dell’occupazione

​Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’INAIL, l’INPS e l’ISTAT hanno pubblicato, in data 27 giugno 2017, la “Nota trimestrale sulle tendenze dell’occupazione” relativa ai dati del primo trimestre 2017.

In questa Nota congiunta, oltre a fornire dati di maggior dettaglio sulle denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale classificate per settore di attività economica, prodotti dall’INAIL, vengono allegate delle tavole relative alle serie storiche dei seguenti dati:

– il flusso di Attivazioni, Cessazioni e Trasformazioni per settore di attività economica e tipologia di contratto (Comunicazioni Obbligatorie, fornite dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, rielaborate);

– gli stock relativi alle posizioni lavorative dipendenti nelle imprese industriali e dei servizi di fonte Istat e in particolare provenienti dalla rilevazione su Occupazione, retribuzioni, oneri sociali (Oros).

Queste le considerazioni da parte del Ministero del Lavoro:

Nel primo trimestre 2017 prosegue la tendenza all’aumento dell’occupazione su base annua e in termini congiunturali. La crescita tendenziale dell’occupazione è ancora interamente determinata dalla componente del lavoro dipendente, sia in termini di occupati sia di posizioni lavorative riferite specificamente ai settori dell’industria e dei servizi.

Riguardo, in particolare, le Comunicazioni Obbligatorie (CO) del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nella Nota diffusa oggi, emerge che per il quarto trimestre consecutivo continua a ritmi crescenti l’aumento  del lavoro dipendente a tempo determinato.

Da fonte INPS, oltre ai dati per classe dimensionale d’impresa, vengono diffuse alcune informazioni sul lavoro somministrato e a chiamata. Infine, relativamente ai dati provenienti dalla Rilevazione sulle forze di lavoro (Rfl) dell’ISTAT, nella nota essi sono stati analizzati tenendo conto anche degli effetti demografici nell’andamento di occupati, disoccupati e inattivi per classe di età.”

 

 

Fonte: Ministero del Lavoro

 

La Redazione

Autore: La Redazione

Condividi questo articolo su