Cassazione: contratto a termine: causali e mansioni

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Con sentenza n. 22188 del 12 settembre 2018, la Corte di Cassazione, con riferimento alle condizioni previste dal D.L.vo n. 368/2001, è intervenuta sul tema delle causali e delle mansioni svolte: tale sentenza acquista una propria rilevanza anche su alcuni aspetti correlati alle recenti modifiche intervenute con il D.L. n. 87/2018 convertito, con modificazioni, nella legge n. 96.

La Suprema Corte ha affermato che l’introduzione della causale postula una specifica e puntuale indicazione della esigenza oggettiva prospettata: il tutto in una logica di trasparenza della condizione apposta nel contratto.

Tale precisazione consente al giudice di merito di verificare se il lavoratore, con le mansioni per le quali è stato assunto, sia stato effettivamente adibito nei compiti che si deducono dalle esigenze aziendali.

Da quanto appena detto si deduce la piena correlazione tra la specificità della causale richiamata e la effettiva ricorrenza delle prestazioni lavorative alla base del contratto a tempo determinato.

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Autore: La Redazione

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