Intervista all’esperto: Decreto Lavoro – un punto di vista autorevole

intervista a Eufranio Massi per Lavoropiù S.p.A.

 

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Quale disposizione avrebbe elaborato nel decreto lavoro in maniera differente dal legislatore?

È facile parlare non stando sui banchi parlamentari ove alcune disposizioni sono frutto, necessariamente, di compromessi. In ogni caso, a mio avviso, con riferimento ai contratti a termine si sarebbe dovuto focalizzare il momento della percentuale del 20% non al 1° gennaio ma al momento dell’assunzione, come è stato fatto, di recente, nel Turismo, (le imprese nascono, crescono, diminuiscono l’organico anche durante l’anno), si sarebbe dovuta scrivere meglio la sanzione amministrativa prevista in caso di sforamento della percentuale del 20% (non è chiarita se è la sola ed, inoltre, non è previsto, come nella maggior parte dei casi, un possibile pagamento in misura minima attraverso l’istituto della diffida). Una piccola critica anche per l’apprendistato: è stato previsto che il piano formativo desumibile dalla contrattazione collettiva, sia scritto in “forma sintetica” (ma gli accordi nazionali, sovente, non si soffermano molto sui vari profili) ma è stata tolta ai datori di lavoro la possibilità di elaborare il piano nei trenta giorni successivi all’assunzione. Ciò costringerà i datori di lavoro a fare tutto prima dell’instaurazione del rapporto, cosa che, sotto l’aspetto prettamente operativo (per coloro che vogliono, ad esempio, passare al vaglio degli Enti bilaterali) potrebbe creare qualche problema, soprattutto se l’approvazione di detti Enti dovesse tardare. Ma, detto questo, il giudizio sulla Legge n. 78 è positivo, soprattutto alla luce della fine delle ragioni giustificatrici che sono state, finora, all’origine di molto contenzioso.

 

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La Redazione

Autore: La Redazione

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