Governo: Pari opportunità – risorse per le Regioni nel 2019

Il Consiglio dei Ministri ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 24 del 30 gennaio 2020, il DPCM 4 dicembre 2019, contenente la ripartizione delle risorse del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunita’ 2019, a favore delle regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano.
Fonte: Gazzetta Ufficiale
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 4 dicembre 2019
Ripartizione delle risorse del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunita' 2019, a favore delle regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano.
IL PRESIDENTE
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400 recante la «Disciplina
dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del
Consiglio dei ministri»;
Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303, «Ordinamento
della Presidenza del Consiglio dei ministri, a norma dell'art. 11
della legge 15 marzo 1997, n. 59» e successive modificazioni e
integrazioni;
Vista la legge 31 dicembre 2009, n. 196, «Legge di contabilita' e
finanza pubblica»;
Visto il decreto legislativo 5 dicembre 2003, n. 343 recante
«Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 30 luglio 1999, n.
303 sull'ordinamento della Presidenza del Consiglio di ministri, a
norma dell'art. 1 della legge 6 luglio 2002, n. 137»;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 22
novembre 2010 concernente la disciplina dell'autonomia finanziaria e
contabile della Presidenza del Consiglio dei ministri;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 1°
ottobre 2012, recante «Ordinamento delle strutture generali della
Presidenza del Consiglio dei ministri» e in particolare l'art. 16,
concernente il Dipartimento per le pari opportunita';
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'8
aprile 2019 di riorganizzazione del Dipartimento per le pari
opportunita', registrato alla Corte dei conti il 3 maggio 2019, n.
880;
Vista la direttiva del segretario generale del 17 settembre 2018
per la formulazione delle previsioni di bilancio per l'anno 2019 e
per il triennio 2019-2021;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 19
dicembre 2018 concernente l'approvazione del bilancio di previsione
della Presidenza del Consiglio dei ministri per l'anno finanziario
2019 e per il triennio 2019-2021;
Visto la legge 30 dicembre 2018, n. 145 recante «Bilancio di
previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio
pluriennale per il triennio 2019-2021 pubblicata nella Gazzetta
Ufficiale - Serie generale - n. 302 del 31 dicembre 2018;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica del 4 settembre
2019 con il quale e' stato nominato Ministro senza portafoglio la
prof.ssa Elena Bonetti;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 5
settembre 2019, con il quale alla prof.ssa Elena Bonetti e' stato
conferito l'incarico di Ministro per le pari opportunita' e la
famiglia;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26
settembre 2019, con il quale al Ministro per le pari opportunita' e
la famiglia, prof.ssa Elena Bonetti, sono delegate le funzioni del
Presidente del Consiglio dei ministri in materia di pari
opportunita', famiglia e adozioni, infanzia e adolescenza;
Visto l'art. 2, comma 463, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 che
istituisce un Fondo da destinare al piano contro la violenza alle
donne;
Visto l'art. 19, comma 3, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223,
convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, il
quale istituisce presso la Presidenza del Consiglio dei ministri un
fondo denominato «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle
pari opportunita'» al fine di promuovere le politiche relative ai
diritti e alle pari opportunita';
Vista la convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la
lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica,
cosiddetta «Convenzione di Istanbul», ratificata dall'Italia con
legge 27 giugno 2013, n. 77;
Visto il decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito dalla
legge 15 ottobre 2013, n. 119, recante «Disposizioni urgenti in
materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere
nonche' in tema di protezione civile e di commissariamento delle
province»;
Visto l'art. 5-bis, comma 1, del citato decreto-legge n. 93 del
2013 il quale prevede che, al fine di dare attuazione a quanto
previsto dall'art. 5, comma 2, lettera d), del medesimo decreto, il
fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunita',
di cui all'art. 19, comma 3, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223,
convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, e'
incrementato di 10 milioni di euro per l'anno 2013, di 7 milioni di
euro per l'anno 2014 e di 10 milioni di euro annui a decorrere
dall'anno 2015;
Visto il Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro
le donne, approvato dal Consiglio dei ministri il 23 novembre 2017;
Vista la legge 19 luglio 2019, n. 69 recante «Modifiche al codice
penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia
di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere» e, in
particolare, l'art. 18, che modificando l'art. 5-bis comma 2, lettera
d) del citato decreto-legge n. 93, sopprime la riserva di un terzo
dei fondi disponibili da destinare all'istituzione di nuovi centri
antiviolenza e di nuove case-rifugio;
Visto il comma 2 del medesimo art. 5-bis, cosi' come modificato dal
citato art. 18 dalla legge 19 luglio 2019, n. 69, il quale prevede
che il Ministro delegato per le pari opportunita', previa intesa in
sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni
e le Province autonome di Trento e di Bolzano, provveda annualmente a
ripartire tra le regioni le risorse di cui al comma 1 dello stesso
art. 5-bis, tenendo conto della programmazione regionale e degli
interventi gia' operativi per contrastare la violenza nei confronti
delle donne, del numero dei centri antiviolenza pubblici e privati e
del numero delle case-rifugio pubbliche e private gia' esistenti in
ogni regione, nonche' della necessita' di riequilibrare la presenza
dei centri antiviolenza e delle case-rifugio in ogni regione;
Visto l'art. 1, comma 359, della legge finanziaria n. 232 dell'11
dicembre 2016 «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno
finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019»
che incrementa di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017,
2018 e 2019, il «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle
pari opportunita'» da destinare ai servizi territoriali, ai centri
antiviolenza e ai servizi di assistenza alle donne vittime di
violenza sessuale e di genere, per le attivita' di assistenza e
sostegno di cui agli articoli 5 e 5-bis del citato decreto-legge n.
93 del 2013;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 24
luglio 2014 con cui sono state ripartite le risorse relative al
«Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunita'»
per il biennio 2013-2014 di cui all'art. 5-bis, comma 1, del citato
decreto-legge n. 93 del 2013;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 25
novembre 2016 con cui sono state ripartite le risorse relative al
«Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunita'»
per il biennio 2015-2016 di cui all'art. 5-bis, comma 1, del citato
decreto-legge n. 93 del 2013;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 1°
dicembre 2017 con cui sono state ripartite le risorse relative al
«Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunita'»
per l'annualita' 2017 di cui all'art. 5-bis, comma 1, del citato
decreto-legge n. 93 del 2013;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 9
novembre 2018 con cui sono state ripartite le risorse relative al
«Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunita'»
per l'annualita' 2018 di cui all'art. 5-bis, comma 1, del citato
decreto-legge n. 93 del 2013;
Vista l'intesa del 27 novembre 2014, ai sensi dell'art. 8, comma 6,
della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo e le regioni, le
Province autonome di Trento e di Bolzano e le autonomie locali,
relativa ai requisiti minimi dei centri antiviolenza e delle
case-rifugio, prevista dall'art. 3, comma 4, del decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri del 24 luglio 2014;
Visto l'art. 2, comma 109, della legge 23 dicembre 2009, n. 191,
che, a decorrere dal 1° gennaio 2010, abroga l'art. 5 della legge 30
novembre 1989, n. 386, relativo alla partecipazione delle Province
autonome di Trento e Bolzano alla ripartizione di fondi speciali
istituiti per garantire livelli minimi di prestazioni in modo
uniforme su tutto il territorio nazionale;
Vista la nota n. 128699 del 5 febbraio 2010 del Ministero
dell'economia e delle finanze che, in attuazione del predetto comma
109 della legge n. 191/2009, richiede che ciascuna amministrazione si
astenga dall'erogare finanziamenti alle autonomie speciali e
comunichi al Ministero dell'economia e delle finanze le somme che
sarebbero state alle province stesse attribuite in assenza del
predetto comma 109 per l'anno 2010, al fine di consentire le
conseguenti variazioni di bilancio in riduzione degli stanziamenti a
partire dal 2010;
Vista la nota del Ministero dell'economia e delle finanze
protocollo n. 110783, del 17 gennaio 2011, che conferma l'esigenza di
mantenere accantonati i fondi spettanti alle Province autonome di
Trento e Bolzano;
Considerato che per il riparto delle risorse di cui al presente
decreto occorre ricomprendere anche le quote riferite alle Province
autonome di Trento e Bolzano, ai soli fini del calcolo delle risorse
da attribuire;
Visto il decreto interministeriale 21 febbraio 2014 del Ministro
del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro
dell'economia e delle finanze di riparto delle risorse afferenti al
Fondo nazionale per le politiche sociali, incluse le quote riferite
alle Provincie autonome di Trento e Bolzano;
Ritenuto di avvalersi delle percentuali stabilite nel citato
decreto interministeriale 21 febbraio 2014 ai fini del riparto delle
risorse di cui all'art. 3 commi 2 e 3 del presente decreto;
Vista la nota preliminare al bilancio di previsione della
Presidenza del Consiglio dei ministri per l'anno 2019 di cui al
citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 19
dicembre 2018 che destina al capitolo di spesa 496 «Somme da
destinare al piano contro la violenza alle donne», complessivi euro
33.134.276,00;
Tenuto conto dei dati emersi dalla rilevazione su tutto il
territorio nazionale dei centri antiviolenza e delle case rifugio
promossa dal Dipartimento per le pari opportunita' nell'ambito degli
accordi di collaborazione sottoscritti con l'Istituto nazionale di
statistica (di seguito ISTAT) ed il Consiglio nazionale delle
ricerche (di seguito CNR);
Vista la nota n. 0146825 del 27 novembre 2019 pervenuta via PEC
(protocollo DPO 0006964 del 27 novembre 2019), con la quale il
coordinamento tecnico della VIII Commissione «politiche sociali»
della Conferenza delle regioni e delle province autonome ha trasmesso
al Dipartimento per le pari opportunita' i dati aggiornati relativi
al numero dei centri antiviolenza e delle case-rifugio esistenti
nelle regioni e nelle Province autonome di Trento e Bolzano;
Tenuto conto di quanto stabilito in merito agli indirizzi del piano
operativo di cui al «Piano strategico nazionale sulla violenza
maschile contro le donne (2017-2020)» nelle riunioni della cabina di
regia nazionale del 30 ottobre e del 26 novembre 2019;
Ritenuto di provvedere alla ripartizione delle risorse, individuate
secondo la tabella 1, parte integrante del presente provvedimento,
per la somma di euro 20.000.000,00, gravanti sul bilancio della
Presidenza del Consiglio dei ministri, centro di responsabilita' 8,
capitolo di spesa «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle
pari opportunita'», da destinare al potenziamento delle forme di
assistenza e di sostegno alle donne vittime di violenza e ai loro
figli attraverso modalita' omogenee di rafforzamento della rete dei
servizi territoriali, attraverso il finanziamento dei centri
antiviolenza e delle case-rifugio tenuto conto dei criteri di cui
all'art. 5-bis, comma 2, lettere a), b), c) e d), del decreto-legge
14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15
ottobre 2013, n. 119;
Ritenuto, altresi', di provvedere con il medesimo provvedimento, in
un'ottica di ottimizzazione del sistema, alla ripartizione delle
ulteriori risorse individuate secondo la tabella 2 parte integrante
del presente decreto, per la somma di euro 10.000.000,00, gravanti
sul bilancio della Presidenza del Consiglio dei ministri, centro di
responsabilita' 8, capitolo di spesa «Fondo per le politiche relative
ai diritti e alle pari opportunita'», da destinare, ai sensi
dell'art. 5 del citato decreto-legge n. 93 del 2013, coerentemente
con gli obiettivi declinati dal piano operativo di cui al «Piano
strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne
(2017-2020)», per perseguire le finalita' dell'art. 5 comma 2 lettere
a),b),c),e),f),g),h),i) e l);
Acquisita in data 28 novembre 2019 l'intesa della Conferenza
permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province
autonome di Trento e di Bolzano, di cui al decreto legislativo 28
agosto 1997, n. 281;
Decreta:
Art. 1
Definizioni
1. In attuazione degli articoli 5 e 5-bis, del decreto-legge 14
agosto 2013, n. 93, convertito in legge, con modificazioni, dalla
legge 15 ottobre 2013, n. 119, il presente decreto provvede a
ripartire tra le regioni e le Province autonome di Trento e di
Bolzano le risorse finanziarie del Fondo per le politiche relative ai
diritti e alle pari opportunita' stanziate per l'anno 2019, in base
ai criteri indicati nei successivi articoli.
2. Ai fini della ripartizione e dell'utilizzo delle risorse di cui
all'art. 5-bis del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, di cui al
successivo art. 2, si applicano le definizioni e i requisiti previsti
dal capo I e dal capo II dell'intesa del 27 novembre 2014, ai sensi
dell'art. 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il
Governo e le regioni, le Province autonome di Trento e di Bolzano e
le autonomie locali, relativa ai requisiti minimi dei centri
antiviolenza e delle case-rifugio, prevista dall'art. 3, comma 4 del
decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 24 luglio 2014.
Art. 2
Criteri di riparto per il finanziamento
dei centri antiviolenza e delle case-rifugio
1. Al fine di dare attuazione a quanto previsto dall'art. 5, comma
2, lettera d) del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, si provvede a
ripartire tra le regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano
l'importo di euro 20.000.000,00 a valere sul Fondo di cui all'art.
5-bis del medesimo decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, in base ai
seguenti criteri:
a) Una percentuale del 50%, (pari ad euro 10.000.000,00) al
finanziamento dei centri antiviolenza pubblici e privati gia'
esistenti in ogni regione;
b) Una percentuale del 50%, (pari ad euro 10.000.000,00) al
finanziamento delle case-rifugio pubbliche e private gia' esistenti
in ogni regione.
2. Nella programmazione degli interventi di cui al precedente comma
le regioni considerano l'adozione di opportune modalita' volte alla
sostenibilita' finanziaria ed operativa dei centri antiviolenza e
delle case-rifugio e delle loro articolazioni secondo le specifiche
esigenze territoriali.
3. Il riparto delle risorse finanziarie di cui al comma 1 del
presente articolo tra le regioni e le Province autonome di Trento e
di Bolzano, si basa sui dati Istat del 1° gennaio 2019 riferiti alla
popolazione residente nelle regioni e nelle province autonome nonche'
sui dati aggiornati forniti al Dipartimento per le pari opportunita'
dal coordinamento tecnico della VIII commissione «Politiche sociali»
della Conferenza delle regioni e delle province autonome, relativi al
numero di centri antiviolenza e delle case-rifugio esistenti nelle
regioni e nelle province autonome, secondo la tabella 1 allegata al
presente decreto.
4. Al fine di dare attuazione a quanto previsto dall'art. 5-bis,
comma 2, lettera d) del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, le
schede programmatiche di cui al successivo art. 4, dovranno indicare
gli eventuali interventi previsti per riequilibrare la presenza dei
centri anti violenza e delle case rifugio in ogni regione.
5. La quota di risorse ripartita sulla base dei criteri del
presente articolo alle Province autonome di Trento e Bolzano, pari
rispettivamente a euro 104.452,74 ed euro 262.676,22 e' acquisita al
bilancio dello Stato ai sensi dell'art. 2, comma 109, della legge 23
dicembre 2009, n. 191. A tale fine la predetta quota e' versata
all'entrata del bilancio dello Stato, al capo X, capitolo 2368, art.
6.
Art. 3
Criteri di riparto per il finanziamento degli interventi regionali di
cui all'art. 5 del decreto-legge n. 93 del 2014, lettere
a),b),c),e),f), h), i) e l).
1. Le risorse finanziarie del Fondo di cui all'art. 1, per un
importo pari ad euro 10.000.000,00 vengono ripartite tra Regioni e le
Province autonome di Trento e di Bolzano, coerentemente con gli
obiettivi declinati dal piano operativo di cui al «Piano strategico
nazionale sulla violenza maschile contro le donne (2017-2020)», per
gli interventi previsti dall'art. 5, comma 2, lettere
a),b),c),e),f),g),h),i) e l) del citato decreto-legge 14 agosto 2013,
n. 93, tenuto anche conto di quanto potra' essere discusso nei tavoli
di coordinamento regionali di cui all'art. 5, comma 1 del presente
decreto, in particolare per il 2019 prioritariamente per i seguenti
interventi, secondo le specifiche esigenze della programmazione
territoriale:
rafforzare la rete dei servizi pubblici e privati attraverso
interventi di prevenzione, assistenza, sostegno e accompagnamento
delle donne vittime di violenza;
interventi per il sostegno abitativo, il reinserimento lavorativo
e piu' in generale per l'accompagnamento nei percorsi di fuoriuscita
dalla violenza;
azioni per migliorare le capacita' di presa in carico delle donne
migranti anche di seconda generazione vittime di violenza;
progetti rivolti anche a donne minorenni vittime di violenza e a
minori vittime di violenza assistita;
azioni di informazione, comunicazione e formazione;
programmi rivolti agli uomini maltrattanti, anche a seguito
dell'emanazione di apposite linee guida nazionali.
2. Il riparto delle risorse finanziarie di cui al presente
articolo, si basa sui criteri percentuali di riparto del Fondo
nazionale per le politiche sociali previsti nel decreto
interministeriale 21 febbraio 2014, secondo la tabella 2 allegata al
presente decreto;
3. La quota di risorse ripartita sulla base dei criteri del
presente decreto alle Province autonome di Trento e Bolzano, pari
rispettivamente a euro 84.000,00 ed euro 82.000,00 e' acquisita al
bilancio dello Stato ai sensi dell'art. 2, comma 109, della legge 23
dicembre 2009, n. 191. A tale fine la predetta quota e' versata
all'entrata del bilancio dello Stato, al capo X, capitolo 2368, art.
6.
Art. 4
Modalita' di trasferimento delle risorse
1. Il Dipartimento per le pari opportunita' trasferisce alle
regioni le risorse indicate nelle tabelle 1 e 2 allegate al presente
decreto, a seguito di specifica richiesta da parte delle regioni da
inoltrare, a cura delle stesse, al coordinamento tecnico politiche
sociali che, successivamente, provvedera' a trasmettere la
documentazione al Dipartimento per le pari opportunita',
all'indirizzo di posta elettronica certificata
progettiviolenza@pec.governo.it A detta richiesta, da inviare entro
sessanta giorni dalla data della comunicazione da parte del
Dipartimento per le pari opportunita' dell'entrata in vigore del
presente decreto, dovra' essere allegata un'apposita scheda
programmatica, che dovra' recare, per ciascuno degli interventi di
cui agli articoli 2 e 3, del presente decreto:
la declinazione degli obiettivi che la regione intende conseguire
mediante l'utilizzo delle risorse oggetto del riparto;
l'indicazione delle attivita' da realizzare per l'attuazione
degli interventi;
il cronoprogramma delle attivita';
la descrizione degli interventi che si prevede di realizzare ai
fini di dare attuazione a quanto previsto dall'art. 5-bis, comma 2,
lettera d) o l'indicazione che tali interventi non sono necessari;
un piano finanziario coerente col citato cronoprogramma.
2. Il Dipartimento per le pari opportunita' provvedera' a
trasferire le risorse a ciascuna regione in un'unica soluzione,
secondo gli importi indicati nelle Tabelle 1 e 2 allegate al presente
decreto, entro quarantacinque giorni dall'approvazione, da parte del
Dipartimento medesimo, della scheda programmatica di cui al comma 1
del presente articolo.
Art. 5
Adempimenti delle regioni e del Governo
1. Le regioni si impegnano ad assicurare la consultazione
dell'associazionismo di riferimento e di tutti gli altri attori
pubblici e privati che, direttamente o indirettamente, siano
destinatari delle risorse statali ripartite con il presente decreto o
che comunque, a diverso titolo, partecipino con la loro attivita' al
perseguimento delle finalita' di cui all'art. 5, comma 2, lettera d),
del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93. A tal fine, tenuto conto
anche della necessita' di potenziare il monitoraggio sull'attuazione
del Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le
donne 2017-2020 cui concorrono le risorse oggetto del presente
decreto, le regioni si impegnano ad istituire ed a convocare, almeno
su base semestrale, tavoli di coordinamento regionali per la
programmazione e per il monitoraggio delle attivita'. A tali tavoli
potranno partecipare anche rappresentanti del Dipartimento per le
pari opportunita'.
2. Le regioni e tutti gli enti coinvolti, nel caso in cui la
gestione degli interventi previsti sia affidata o delegata dalle
regioni ai comuni, alle citta' metropolitane, agli enti di area
vasta, agli enti gestori degli ambiti sociali territoriali o ad altri
enti pubblici, mettono a disposizione del Dipartimento per le pari
opportunita' i dati e le informazioni in loro possesso, al fine di
consentire lo svolgimento delle funzioni di controllo e di
monitoraggio sull'utilizzo delle risorse nonche' sull'attuazione del
Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne e
del correlato piano operativo, secondo le modalita' che saranno
individuate dal Dipartimento per le pari opportunita'.
3. Ai fini di dare attuazione all'art. 5-bis, comma 6, del
decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, anche ai fini di cui al
successivo comma 7 del medesimo art. 5-bis, le regioni presentano
altresi', entro il 30 marzo del 2020 una relazione riepilogativa
delle iniziative adottate nell'anno solare precedente a valere sulle
risorse erogate ed effettivamente impegnate, anche se riferite a
decreto del Presidente del Consiglio dei ministri precedentemente
emanati, unitamente al monitoraggio finanziario circa l'utilizzo
delle risorse assegnate dal precedente decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri.
4. Entro il 30 settembre di ciascun anno le regioni trasmettono al
Dipartimento per le pari opportunita', per il tramite del
coordinamento tecnico politiche sociali, un'apposita relazione
sull'utilizzo delle risorse ripartite con il presente decreto nonche'
sui lavori dei tavoli di coordinamento di cui al comma 1 del presente
articolo, utilizzando a tal fine il format appositamente predisposto
dal Dipartimento per le pari opportunita'.
5. Le regioni si impegnano a dedicare un'apposita sezione dei
propri siti istituzionali alla tematica della violenza contro le
donne, al fine di assicurare il rispetto degli obblighi di
trasparenza, nonche' a pubblicare tutti i provvedimenti adottati a
seguito del presente riparto.
6. Le regioni e lo Stato adottano tutte le opportune iniziative
affinche' i servizi minimi garantiti dai centri antiviolenza e dalle
case-rifugio, ai sensi dell'art. 4 e dell'art. 11 della citata Intesa
del 27 novembre 2014, siano erogati a favore delle persone
interessate senza limitazioni dovute alla residenza, domicilio o
dimora in uno specifico territorio regionale.
7. Nel caso in cui la gestione degli interventi previsti dal
presente decreto sia affidata o delegata dalle regioni ai comuni,
alle citta' metropolitane, agli enti di area vasta, agli enti gestori
degli ambiti sociali territoriali o ad altri enti pubblici, dovra'
essere assicurato il rispetto delle finalita' e di ogni adempimento
stabilito dal presente decreto da ciascuno di tali enti, rispetto ai
quali le regioni dovranno esercitare le opportune attivita' di
monitoraggio, delle quali daranno evidenza nelle relazioni di cui
all'art. 5, commi 3 e 4 del presente decreto.
8. Le regioni, nell'ambito dei propri ordinamenti, individuano una
struttura referente unica per tutte le comunicazioni relative agli
interventi previsti dal presente decreto e ai connessi adempimenti.
9. Il mancato utilizzo delle risorse da parte delle regioni,
secondo le modalita' indicate dal presente decreto, entro l'esercizio
finanziario 2021, comporta la revoca dei finanziamenti, i quali
saranno versati all'entrata del bilancio dello Stato per la
successiva redistribuzione tra le regioni da effettuarsi secondo i
medesimi criteri di cui al presente decreto.
10. L'inosservanza di quanto previsto dai commi da 1 a 5 del
presente articolo comporta l'esclusione della regione interessata dal
successivo provvedimento di riparto, a valere sul medesimo fondo.
Art. 6
Azioni a titolarita' nazionale
1. Con ulteriori risorse a valere sul bilancio della Presidenza del
Consiglio dei ministri, Centro di responsabilita' n. 8, il
Dipartimento per le pari opportunita' provvede a programmare e
realizzare azioni di sistema volte a dare attuazione agli interventi
a titolarita' nazionale previsti dal Piano strategico nazionale sulla
violenza maschile contro le donne 2017-2020 e dal correlato piano
operativo.
2. Con le medesime risorse, sono adottate misure volte al
potenziamento del monitoraggio e della valutazione degli interventi
di cui al presente decreto, anche mediante l'attivazione di specifici
servizi di assistenza tecnica.
Art. 7
Efficacia
Il presente decreto e' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana ed assume efficacia a far data dalla
registrazione degli organi di controllo.
Roma, 4 dicembre 2019
p. Il Presidente del Consiglio dei ministri
Il Ministro per le pari opportunita' e la famiglia
Bonetti
Registrato alla Corte dei conti il 27 dicembre 2019
Ufficio controllo atti P.C.M. Ministeri della giustizia e degli
affari esteri e della cooperazione internazionale, reg.ne succ. n.
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Art. 5 bis del Decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonche' in tema di protezione civile e di commissariamento delle province, Convertito in legge, con modificazioni - Legge 15 ottobre 2013, n. 119 (in G.U. n. 242 del 15 ottobre 2013) da destinare al potenziamento delle forme di assistenza e sostegno alle donne vittime di violenza e ai loro figli attraverso modalita' omogenee di rafforzamento della rete dei servizi territoriali.



