INL: vigilanza – report 2023 e programmazione 2024

In data 26 febbraio 2024, si è riunita la Commissione centrale di coordinamento attività di vigilanza dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, la quale ha tracciato il report sulla vigilanza 2023 ed ha illustrato la programmazione per il 2024.

Oltre un miliardo di contributi e premi recuperati a favore dei lavoratori nel corso del 2023, a fronte di più di 100.000 controlli effettuati in aziende di ogni dimensione e settore merceologico: si conferma in costante crescita l’attività del personale ispettivo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, comprensivo dei militari dei Nuclei di tutela lavoro (NIL) e degli ispettori INPS e INAIL.

I risultati conseguiti nell’anno 2023 confermano la costante attenzione dedicata all’affinamento dell’azione di intelligence, che consente di orientare l’attività ispettiva e di potenziarne l’efficacia.

Nel dettaglio, i controlli avviati nel 2023 da INL, Carabinieri del lavoro, INPS e INAIL risultano superiori dell’11% rispetto a quelli effettuati nell’anno precedente (111.281, a fronte dei 100.192 del 2022).

Grazie all’efficacia della programmazione è stato individuato un maggior numero di aziende non in regola con la normativa vigente. Sono stati accertati, infatti, illeciti nei confronti di 59.445 aziende, con un tasso di irregolarità pari al 74% e conseguente incremento di 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente (72%).

Ma il dato sicuramente più rilevante del 2023 riguarda l’incremento delle forze ispettive, sia amministrative che tecniche – destinate a rafforzare l’indispensabile attività di vigilanza in ogni luogo di lavoro – il cui contingente, alla data del 31 dicembre 2023, è pari a 4.768 unità (+19% rispetto al 2022), così ripartiti: 3.222 ispettori civili dell’INL, dei quali 877 tecnici; 828 ispettori dell’INPS; 200 ispettori dell’INAIL; 518 militari dell’Arma.

Il report dell’attività di vigilanza svolta nel 2023 è stato illustrato oggi pomeriggio dal Direttore INL, Paolo Pennesi, nel corso della riunione della Commissione centrale di coordinamento dell’attività di vigilanza che si è svolta nella Sala Piegari dell’Ispettorato nazionale del lavoro ed è stata incentrata anche sulla presentazione della programmazione della vigilanza per il 2024.

All’incontro hanno partecipato rappresentanti di Inps, Inail, Agenzia delle Entrate, Inpgi, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Enpam, Enasarco, organizzazioni sindacali e datoriali.

A presentare le linee programmatiche per il 2024 è stato il Direttore della Direzione Centrale Vigilanza e sicurezza del lavoro, Aniello Pisanti, che ha sottolineato come le priorità del programma trovino fondamento principalmente nel Piano Nazionale di contrasto al Sommerso e nell’esigenza di intensificare gli interventi in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

L’obiettivo prioritario dell’INL, è stato ribadito, resta quello di orientare l’attività di vigilanza verso tutti i fenomeni illeciti di particolare disvalore socioeconomico che danno vita a forme di economia sommersa.

In particolare, per quanto riguarda la materia della salute e sicurezza sul lavoro, l’INL, a seguito dell’aumento in organico di ispettori tecnici, ha come finalità prioritaria quella di implementare gli accertamenti volti ad assicurare la corretta applicazione delle misure previste dal d.lgs. n. 81/2008,rafforzando l’attività di intelligence.

Gli interventi ispettivi previsti per l’anno 2024 sono, pertanto, principalmente rivolti al contrasto dei fenomeni di irregolarità in materia di lavoro e legislazione sociale di più grave allarme sociale. L’immissione in servizio di un congruo numero di nuovi ispettori, ordinari e tecnici, consente di implementare gli interventi di presidio del territorio fino al raggiungimento dell’ambizioso obiettivo di 101.500 accessi ispettivi da parte di INL, oltre a 17.000 da parte dei NIL (per un totale di 118.500 accessi INL/NIL).

L’attività di vigilanza di iniziativa dell’INL si sostanzierà in attività di contrasto al sommerso – e, in questo contesto, al lavoro nero e al cosiddetto lavoro grigio – nel contrasto al caporalato e ai fenomeni illeciti con aspetti transnazionali, nelle verifiche sul rispetto delle norme con riferimento alle nuove tipologie di lavoro (piattaforme digitali, lavoro sportivo), nei controlli sul rispetto delle norme in tema di pari opportunità e sull’applicazione dei contratti collettivi.

 

Fonte: Ispettorato Nazionale del Lavoro

 

La Redazione

Autore: La Redazione

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