MEF: lavoratori frontalieri, rivisto il trattamento fiscale

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E’ stato rivisto l’accordo del 23 febbraio 2015 tra Italia e Svizzera sullo scambio automatico di informazioni, contenente anche la roadmap con i principi di fondo per il nuovo regime tributario relativo ai cittadini italiani residenti nelle zone di confine e che lavorano in Svizzera.

Il Ministero dell’Economia e Finanze fa il punto della situazione predisponendo un documento intitolato: “I lavoratori frontalieri italiani in Svizzera. Carburante di qualità nel motore dell’economia elvetica, in particolare ticinese”. Nel documento sono inseriti dati e statistiche sui flussi dei frontalieri, il trattamento fiscale attuale e quello prospettico, il sistema di previdenza, le misure di welfare ed il mercato del lavoro nel Canton Ticino.

Nell’accordo tra i due Stati è stato rivisto il trattamento fiscale. Se fino ad oggi la tassazione era esclusiva nel paese dove il lavoratore prestava la sua opera, cioè in Svizzera; d’ora in poi sarà invece concorrente, sia nel paese dove viene prestato il lavoro, sia nel paese di residenza. Il paese dove si lavora preleverà una ritenuta alla fonte, fino a un massimo del 70% di quanto dovuto in base alle imposte sui redditi delle persone fisiche; il paese in cui si risiede applicherà poi le proprie imposte sui redditi, con detrazione di quanto assolto alla fonte nell’altro stato. Nel documento si specifica, quindi, che la tassazione definitiva, che si ottiene sommando le imposte assolte nei due stati, sarà quella del paese di residenza.

 

Fonte: MEF

La Redazione

Autore: La Redazione

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