Parlamento: Legge a tutela della salute, dell’ambiente e dei livelli di occupazione

Il Parlamento ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 2 del 3 gennaio 2013, la legge 24 dicembre 2012, n. 231, recante “Disposizioni urgenti a tutela della salute, dell’ambiente e dei livelli di occupazione, in caso di crisi di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale”, di conversione, con modificazioni, del Decreto Legge 3 dicembre 2012, n. 207.

Con la Legge n. 231/2012 sono state emanate disposizioni volte ad assicurare, in presenza di stabilimenti industriali  di interesse strategico nazionale, qualora vi sia la necessità di salvaguardare l’occupazione e la produzione, l’immediata esecuzione di misure finalizzate alla tutela della salute ed alla protezione ambientale e la adozione di graduali ulteriori interventi finalizzati al risanamento progressivo degli impianti. Il provvedimento entra in vigore il 4 gennaio 2013.

TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 3 dicembre 2012, n. 207 con la legge di conversione 24 dicembre 2012, n. 231

Testo del decreto-legge 3 dicembre 2012, n. 207 (in Gazzetta Ufficiale – serie generale – n. 282 del 3 dicembre 2012), coordinato con la legge di conversione 24 dicembre 2012, n. 231 (in questa stessa Gazzetta Ufficiale alla pag. 1), recante: «Disposizioni urgenti a tutela della salute, dell’ambiente e dei livelli di occupazione, in caso di crisi di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale.». (13A00002)

 

Avvertenza:
Il testo coordinato qui pubblicato e’ stato redatto dal Ministero della giustizia ai sensi dell’art. 11, comma 1, del testo unico delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull’emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, nonche’ dell’art. 10, comma 3, del medesimo testo unico, al solo fine di facilitare la lettura sia delle disposizioni del decreto-legge, integrate con le modifiche apportate dalla legge di conversione, che di quelle modificate o richiamate nel decreto, trascritte nelle note. Restano invariati il valore e l’efficacia degli atti legislativi qui riportati.
Le modifiche apportate dalla legge di conversione sono stampate con caratteri corsivi.
Tali modifiche sono riportate in video tra i segni (( … )).
A norma dell’art. 15, comma 5, della legge 23 agosto 1988, n. 400 (Disciplina dell’attivita’ di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri), le modifiche apportate dalla legge di conversione hanno efficacia dal giorno successivo a quello della sua pubblicazione.

Art. 1

Efficacia dell’autorizzazione integrata ambientale in caso di crisi di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale

1. In caso di stabilimento di interesse strategico nazionale, individuato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, quando presso di esso sono occupati un numero di lavoratori subordinati, compresi quelli ammessi al trattamento di integrazione dei guadagni, non inferiore a duecento da almeno un anno, qualora vi sia una assoluta necessita’ di salvaguardia dell’occupazione e della produzione, il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare puo’ autorizzare, in sede di riesame dell’autorizzazione integrata ambientale, la prosecuzione dell’attivita’ produttiva per un periodo di tempo determinato non superiore a 36 mesi ed a condizione che vengano adempiute le prescrizioni contenute nel provvedimento di riesame della medesima autorizzazione, secondo le procedure ed i termini ivi indicati, al fine di assicurare la piu’ adeguata tutela dell’ambiente e della salute secondo le migliori tecniche disponibili.

2. Nei casi di cui al comma 1, le misure volte ad assicurare la prosecuzione dell’attivita’ produttiva sono esclusivamente e ad ogni effetto quelle contenute nel provvedimento di autorizzazione integrata ambientale, nonche’ le prescrizioni contenute nel provvedimento di riesame. E’ fatta comunque salva l’applicazione degli articoli 29-octies, comma 4, e 29-nonies e 29-decies del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni.

3. Fermo restando quanto previsto dagli articoli 29-decies e 29-quattuordecies del decreto legislativo n. 152 del 2006 e dalle altre disposizioni di carattere sanzionatorio penali e amministrative contenute nelle normative di settore, la mancata osservanza delle prescrizioni contenute nel provvedimento di cui al comma 1 e’ punita con sanzione amministrativa pecuniaria fino al 10 per cento del fatturato della societa’ risultante dall’ultimo bilancio approvato. La sanzione e’ irrogata, ai sensi della legge 24 novembre 1981, n. 689, dal prefetto competente per territorio.

4. Le disposizioni di cui al comma 1 trovano applicazione anche quando l’autorita’ giudiziaria abbia adottato provvedimenti di sequestro sui beni dell’impresa titolare dello stabilimento. In tale caso i provvedimenti di sequestro non impediscono, nel corso del periodo di tempo indicato nell’autorizzazione, l’esercizio dell’attivita’ d’impresa a norma del comma 1.

5. Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare riferisce semestralmente al Parlamento circa l’ottemperanza delle prescrizioni (( contenute nel provvedimento di riesame dell’autorizzazione integrata ambientale )) nei casi di cui al presente articolo.

(( 5-bis. Il Ministro della salute riferisce annualmente alle competenti Commissioni parlamentari sul documento di valutazione del danno sanitario, sullo stato di salute della popolazione coinvolta, sulle misure di cura e prevenzione messe in atto e sui loro benefici.))

Art. 2

Responsabilita’ nella conduzione degli impianti

1. Nei limiti consentiti dal presente decreto, rimane in capo ai titolari dell’autorizzazione integrata ambientale di cui all’articolo 1, comma 1, la gestione e la responsabilita’ della conduzione degli impianti di interesse strategico nazionale anche ai fini dell’osservanza di ogni obbligo, di legge o disposto in via amministrativa, e ferma restando l’attivita’ di controllo dell’autorita’ di cui all’articolo 29-decies, comma 3, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni.

Art. 3

Efficacia dell’autorizzazione integrata ambientale rilasciata in data 26 ottobre 2012 alla societa’ ILVA S.p.A. Controlli e garanzie

1. L’impianto siderurgico della societa’ ILVA S.p.A. di Taranto costituisce stabilimento di interesse strategico nazionale a norma dell’articolo 1.

(( 1-bis. Entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il Governo adotta una strategia industriale per la filiera produttiva dell’acciaio. ))

2. L’autorizzazione integrata ambientale rilasciata in data 26 ottobre 2012 alla societa’ ILVA S.p.A. con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare prot. n.
DVA/DEC/2012/0000547, nella versione di cui al comunicato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 252 del 27 ottobre 2012, contiene le prescrizioni volte ad assicurare la prosecuzione dell’attivita’ produttiva dello stabilimento siderurgico della societa’ ILVA S.p.A. di Taranto a norma dell’articolo 1.

(( 3. A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto, per un periodo di trentasei mesi, la societa’ ILVA S.p.A. di Taranto e’ immessa nel possesso dei beni dell’impresa ed e’ in ogni caso autorizzata, nei limiti consentiti dal provvedimento di cui al comma 2, alla prosecuzione dell’attivita’ produttiva nello stabilimento e alla commercializzazione dei prodotti, ivi compresi quelli realizzati antecedentemente alla data di entrata in vigore del presente decreto, ferma restando l’applicazione di tutte le disposizioni contenute nel medesimo decreto. ))

4. Entro 10 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, ai fini del monitoraggio dell’esecuzione delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione integrata ambientale di cui al comma 2, e’ nominato, per un periodo non superiore a tre anni, con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e con il Ministro della salute, un Garante, di indiscussa indipendenza competenza ed esperienza, incaricato di vigilare sulla attuazione delle disposizioni del presente decreto. Se dipendente pubblico, il Garante viene collocato in posizione di fuori ruolo per tutta la durata dell’incarico.

5. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e’ definito il compenso del Garante in misura non superiore a duecentomila euro lordi annui. Si applica l’articolo 23-ter del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214.

6. Il Garante, avvalendosi dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale nell’ambito delle competenze proprie dell’Istituto ((, con il supporto delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente (ARPA-APPA), di cui al decreto-legge 4 dicembre 1993, n. 496, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 gennaio 1994, n. 61, )) e sentendo le rappresentanze dei lavoratori, acquisisce le informazioni e gli atti ritenuti necessari che l’azienda, le amministrazioni e gli enti interessati devono tempestivamente fornire, segnalando al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e al Ministro della salute eventuali criticita’ riscontrate nell’attuazione della predetta autorizzazione e proponendo le idonee misure, ivi compresa l’eventuale adozione di provvedimenti di amministrazione straordinaria anche in considerazione degli articoli 41 e 43 della Costituzione. (( A tal fine il Garante promuove, anche in accordo con le istituzioni locali, iniziative di informazione e consultazione, finalizzate ad assicurare la massima trasparenza per i cittadini, in conformita’ ai principi della Convenzione sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale, con due allegati, fatta ad Aarhus, il 25 giugno 1998, resa esecutiva ai sensi della legge 16 marzo 2001, n. 108. Tale attivita’ svolta dal Garante, nonche’ le criticita’ e le inadempienze riscontrate, sono parte integrante della relazione semestrale di cui al comma 5 dell’articolo 1. Dall’attuazione delle disposizioni del presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le amministrazioni interessate provvedono alle attivita’ di cui al presente comma con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente. ))

Art. 4

Copertura finanziaria

1. Agli oneri derivanti dall’articolo 3, comma 5, pari a 200 mila euro, per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015, si provvede mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 432, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, nell’ambito della quota destinata alle azioni di sistema di cui alla delibera CIPE n. 8 del 20 gennaio 2012, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 121 del 25 maggio 2012. Il Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato ad apportare le occorrenti variazioni di bilancio.

Art. 5

Entrata in vigore

1. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sara’ presentato alle Camere per la conversione in legge.

La Redazione

Autore: La Redazione

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