Parlamento: riforma del rapporto di lavoro sportivo

Il Parlamento ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 191 del 16 agosto 2019, la Legge n. 86 dell’8 agosto 2019, contenente le deleghe al Governo e altre disposizioni in materia di ordinamento sportivo, di professioni sportive nonché di semplificazione.
In particolare, per quanto riguarda la materia lavoro, è stato redatto l’articolo 5, che tratta del riordino e della riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici nonché del rapporto di lavoro sportivo, e che qui in basso si riporta integralmente.
Fonte: Gazzetta Ufficiale
Art. 5
Delega al Governo per il riordino e la riforma delle disposizioni in
materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici nonche'
del rapporto di lavoro sportivo.
1. Allo scopo di garantire l'osservanza dei principi di parita' di
trattamento e di non discriminazione nel lavoro sportivo, sia nel
settore dilettantistico sia nel settore professionistico, e di
assicurare la stabilita' e la sostenibilita' del sistema dello sport,
il Governo e' delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di
entrata in vigore della presente legge, uno o piu' decreti
legislativi di riordino e di riforma delle disposizioni in materia di
enti sportivi professionistici e dilettantistici nonche' di
disciplina del rapporto di lavoro sportivo, secondo i seguenti
principi e criteri direttivi:
a) riconoscimento del carattere sociale e preventivo-sanitario
dell'attivita' sportiva, quale strumento di miglioramento della
qualita' della vita e della salute, nonche' quale mezzo di educazione
e di sviluppo sociale;
b) riconoscimento del principio della specificita' dello sport e
del rapporto di lavoro sportivo come definito a livello nazionale e
dell'Unione europea, nonche' del principio delle pari opportunita',
anche per le persone con disabilita', nella pratica sportiva e
nell'accesso al lavoro sportivo sia nel settore dilettantistico sia
nel settore professionistico;
c) individuazione, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza
pubblica e fermo restando quanto previsto dal comma 4, nell'ambito
della specificita' di cui alla lettera b) del presente comma, della
figura del lavoratore sportivo, ivi compresa la figura del direttore
di gara, senza alcuna distinzione di genere, indipendentemente dalla
natura dilettantistica o professionistica dell'attivita' sportiva
svolta, e definizione della relativa disciplina in materia
assicurativa, previdenziale e fiscale e delle regole di gestione del
relativo fondo di previdenza;
d) tutela della salute e della sicurezza dei minori che svolgono
attivita' sportiva, con la previsione di specifici adempimenti e
obblighi informativi da parte delle societa' e delle associazioni
sportive con le quali i medesimi svolgono attivita';
e) valorizzazione della formazione dei lavoratori sportivi, in
particolare dei giovani atleti, al fine di garantire loro una
crescita non solo sportiva, ma anche culturale ed educativa nonche'
una preparazione professionale che favorisca l'accesso all'attivita'
lavorativa anche alla fine della carriera sportiva;
f) disciplina dei rapporti di collaborazione di carattere
amministrativo gestionale di natura non professionale per le
prestazioni rese in favore delle societa' e associazioni sportive
dilettantistiche, tenendo conto delle peculiarita' di queste ultime e
del loro fine non lucrativo;
g) riordino e coordinamento formale e sostanziale delle
disposizioni di legge, compresa la legge 23 marzo 1981, n. 91,
apportando le modifiche e le integrazioni necessarie per garantirne
la coerenza giuridica, logica e sistematica, nel rispetto delle norme
di diritto internazionale e della normativa dell'Unione europea,
nonche' per adeguarle ai principi riconosciuti del diritto sportivo e
ai consolidati orientamenti della giurisprudenza;
h) riordino della disciplina della mutualita' nello sport
professionistico;
i) riconoscimento giuridico della figura del laureato in scienze
motorie e dei soggetti forniti di titoli equipollenti di cui al
decreto legislativo 8 maggio 1998, n. 178;
l) revisione e trasferimento delle funzioni di vigilanza e
covigilanza esercitate dal Ministero della difesa su enti sportivi e
federazioni sportive nazionali, in coerenza con la disciplina
relativa agli altri enti sportivi e federazioni sportive, previa
puntuale individuazione delle risorse umane, strumentali e
finanziarie da trasferire;
m) trasferimento delle funzioni connesse all'agibilita' dei campi
e degli impianti di tiro a segno esercitate dal Ministero della
difesa all'Unione italiana tiro a segno, anche con la previsione di
forme di collaborazione della stessa con il predetto Ministero,
previa puntuale individuazione delle risorse umane, strumentali e
finanziarie da trasferire;
n) riordino della normativa applicabile alle discipline sportive
che prevedono l'impiego di animali, avendo riguardo, in particolare,
agli aspetti sanitari, al trasporto, alla tutela e al benessere degli
animali impiegati in attivita' sportive.
2. I decreti legislativi di cui al comma 1 sono adottati su
proposta del Presidente del Consiglio dei ministri e del Ministro del
lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro
dell'economia e delle finanze e, limitatamente ai criteri di cui al
comma 1, lettere a) ed e), rispettivamente con il Ministro della
salute e con il Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della
ricerca, acquisita l'intesa in sede di Conferenza permanente per i
rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e
di Bolzano. Gli schemi dei decreti legislativi sono trasmessi alle
Camere per l'espressione del parere da parte delle Commissioni
parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari, da
rendere entro il termine di quarantacinque giorni dalla data di
trasmissione, decorso il quale i decreti possono essere comunque
emanati. Se il termine per l'espressione del parere scade nei trenta
giorni che precedono la scadenza del termine di cui al comma 1 o
successivamente, quest'ultimo termine e' prorogato di novanta giorni.
3. Entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore di
ciascuno dei decreti legislativi di cui al comma 1, nel rispetto dei
principi e criteri direttivi e con la procedura previsti dai commi 1
e 2, il Governo puo' adottare disposizioni integrative e correttive
dei decreti medesimi.
4. Dall'attuazione della delega di cui al comma 1 non devono
derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Qualora uno o piu' decreti legislativi determinino nuovi o maggiori
oneri che non trovino compensazione al proprio interno o mediante
utilizzo delle risorse di cui all'articolo 13, comma 5, del
decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87, convertito, con modificazioni,
dalla legge 9 agosto 2018, n. 96, essi sono emanati solo
successivamente o contestualmente all'entrata in vigore dei
provvedimenti legislativi che stanzino le occorrenti risorse
finanziarie, in conformita' all'articolo 17, comma 2, della legge 31
dicembre 2009, n. 196.



