Min. Lavoro: interpello – lavoratori a tempo determinato e somministrati nella P.A.

La Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, ha risposto a due quesiti inoltrati dalla Provincia di Ancona:

1. quesito:

la possibilità per gli enti locali di assumere personale appartenente a profili professionali di cat. A1 facendo ricorso alla somministrazione di lavoratori da parte di agenzie per il lavoro;

risposta:

[su_quote]si ritiene possibile fare ricorso alla somministrazione del lavoro temporaneo per i profili professionali in questione.[/su_quote]


2. quesito:

alla possibilità per gli enti locali di assumere, senza ricorrere alla procedura ex art. 16 L. n. 56/1987, lavoratori a tempo determinato decorsi 20 gg. dal precedente rapporto di lavoro a termine.

risposta:

[su_quote]si ritiene che una pubblica amministrazione ai fini del rinnovo di un contratto a tempo determinato, configurandosi il medesimo come nuova assunzione, debba conformarsi ai principi di cui agli artt. 35 e 36 del D.Lgs. n. 165/2001 che rappresentano una deroga all’art. 5, commi 3 e 4, del D.Lgs. n. 368/2001, mediante una nuova richiesta di personale al Centro per l’impiego da assumere a tempo determinato che può, eventualmente, prevedere tra i requisiti professionali richiesti i servizi effettivamente svolti presso pubbliche amministrazioni ovvero le esperienze maturate presso le medesime. A sostegno di detta tesi è utile ricordare una consolidata giurisprudenza che considera le assunzioni dirette, obbligatorie nonché l’avviamento attraverso liste di collocamento caratterizzate dalla mancanza di una selezione e comparazione finalizzata alla formazione di una graduatoria, che rappresenta, invece, la nota caratteristica del concorso per l’accesso all’impiego (Ord. Trib. Messina Sez. Lav. 08/04/2006 n. 9333; TAR Sardegna 18/08/2003 n. 1022 e Cass. SS.UU. 11404/2003). Pertanto, secondo i citati orientamenti giurisprudenziali, deve intendersi procedura comparativa quella selezione che comporta una comparazione tra le capacità professionali ed i requisiti culturali dei candidati aspiranti, ossia in base ad un meccanismo concorsuale che, per essere tale, preveda un bando di concorso, una valutazione comparativa tra candidati e la compilazione finale di una graduatoria approvata dallo stesso organo amministrativo destinatario delle future prestazioni (Cass. SS.UU. 11722/2005).[/su_quote]

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Autore: La Redazione

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