Min.Lavoro: raccordo disciplina ammortizzatori sociali e Fondo di Integrazione Salariale

ministero lavoro

La Direzione Generale degli Ammortizzatori sociali e I.O., del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha emanato la nota prot. 40/0004831 del 1° marzo 2016, con la quale, in risposta ad un quesito della Regione Toscana, precisa che, per l’anno 2016, le aziende che soddisfano i requisiti di accesso al FIS (Fondo di Integrazione Salariale) possono scegliere, in alternativa e nel rispettodei requisiti previsti dal decreto interministeriale n. 83473 del 1° agosto 2014, di fruire della cassa integrazione salariale in deroga.

Per quanto riguarda i fondi di solidarietà bilaterali alternativi, evidenzia che “la possibilità concessa alle aziende che rientrano nel campo di applicazione del FIS di scegliere di accedere agli ammortizzatori sociali in deroga, nei limiti previsti dalla normativa, o alle prestazioni previste dal FIS, è da intendersi estesa anche alle aziende che rientrano nel campo di applicazione dei Fondi di solidarietà bilaterali alternativi, le quali potranno, pertanto, scegliere di accedere agli ammortizzatori sociali in deroga o alle prestazioni previste dai suddetti Fondi di solidarietà bilaterali alternativi”.

Per quanto riguarda il computo dei rispettivi periodi di fruizione chiarisce che i singoli istituti devono essere conteggiati in maniera autonoma, ossia il periodo di fruizione di un istituto si “neutralizza” ai fini del computo della fruizione dell’altro istituto.

Infime, nei limiti della normativa che disciplina ciascun settore, il Ministero riconosce all’azienda ampia libertà di scelta tra i 2 istituti, con l’unica limitazione dell’alternatività tra gli stessi, ossia l’azienda non può presentare domande di integrazione salariale in deroga e domande per trattamenti garantiti dal FIS aventi ad oggetto periodo d’intervento parzialmente o totalmente coincidenti.

L’Inps dovrà verificare che la fruizione da parte dell’azienda non costituisca una duplicazione delle prestazioni corrisposte.

 

Fonte: Ministero del Lavoro

 

La Redazione

Autore: La Redazione

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